I Santi del Carmelo

 

Il Carmelo ha donato alla Chiesa grandi maestri di preghiera e di vita; uomini e donne che hanno avuto un unico desiderio: attendere a Dio (Vacare Deo), nella contemplazione, cioè nella trasformazione perfetta in Lui e amare i fratelli, frutto della pienezza di un cuore che trabocca della grazia di Dio. Scopriamo il tesoro di alcuni dei più significativi.

 

 

 

Sant’Alberto di Trapani

Nasce a Trapani nel secolo XIII. Si  distinse per la predicazione e la fama di miracoli; celebre il suo amore appassionato per la purezza e l’orazione. Muore a Messina nel 1307. Fu il primo ad avere culto nell’Ordine e pertanto fu considerato patrono e protettore. Furono molto devote di lui S. Maria Maddalena De’ Pazzi e S. Teresa.

 

 

 

S. Teresa di Gesù – D’Avila ( 1515 – 1582 )

“Nulla ti turbi,
nulla ti sgomenti.
Tutto passa,
Dio non muta.
A chi possiede Dio
nulla manca”

Al secolo Teresa De Cepeda y Aumada, riformatrice del Carmelo, madre delle Carmelitane scalze; patrona degli scrittori cattolici e dottore della Chiesa. Nata ad Avila, il 28 marzo 1515, morta ad Alba de Tormes il 4 Ottobre 1582.
Entrò nel Carmelo dell’Incarnazione di Avila il 2 Novembre 1535 fuggendo di casa. Un po’ per le condizioni oggettive del luogo, un po’ per le difficoltà di ordine spirituale, faticò ad arrivare a quella che lei chiama la sua conversione a 39 anni. Ma l’incontro con alcuni direttori spirituali la lanciò a grandi passi verso la perfezione. Nel 1560 la prima idea di un nuovo Carmelo, ove si potesse vivere meglio la regola, idea realizzata due anni dopo col monastero di S. Giuseppe; alla sua morte si contavano 17 nuovi monasteri.
Teresa è tra le massime figure della mistica cattolica di tutti i tempi. Le sue opere, specialmente le quattro più note ” Vita, Cammino di perfezione, Mansioni e Fondazioni”, contengono una dottrina che abbraccia tutta la vita dell’anima, dai primi passi sino all’intimità con Dio al centro del Castello Interiore. Morendo la sua gioia fu poter affermare ” muoio figlia della Chiesa”

San Giovanni della Croce ( 1540 – 1591)

“O dolcissimo amor di Dio,
quanto poco sei conosciuto!
Chi ne ha scoperto
le sorgenti,
ha trovato pace “

Nato nel 1540 a Fontiveiros ( Spagna). E’ patrono dei poeti spagnoli e dottore della Chiesa. A Medina nel 1563 vestì l’abito carmelitano; sacerdote nel 1567, dopo gli studi di filosofia e teologia, lo stesso anno si incontrò con S. Teresa di Gesù, la quale, da poco aveva ottenuto dal Priore Generale il permesso per la fondazione di due conventi carmelitani contemplativi maschili ( detti poi scalzi) perché fossero di aiuto alle monache; a un anno di distanza, nel 1568 fece parte del primo nucleo di riformati a Duruelo, cambiando il nome da Giovanni di S. Mattia in Giovanni della Croce. Nel 1577 si trovò coinvolto in un increscioso incidente della vita interna al Monastero, di cui fu ritenuto responsabile: preso, rimase circa otto mesi nel carcere del convento di Toledo, da dove fuggì nell’agosto 1578; in carcere scrisse molte delle sue poesie che poi dopo commentò. Muore il 14 Dicembre 1591
Tema centrale del suo insegnamento che lo ha reso celebre dentro e fuori la Chiesa cattolica, è l’unione per grazia dell’uomo con Dio, per mezzo di Gesù Cristo, dal grado più umile al più sublime, in un itinerario che prevede le tappe della via purgativa, illuminativa e unitiva, altrimenti detta dei principianti, proficienti e perfetti. Celebri sono i suoi aforismi ” Nella sera della tua vita sarai esaminato sull’amore” e ” dove non c’è amore, metti amore e ne ricaverai amore “

img022Santa Maria Maddalena De’ Pazzi ( 1566 -1607)

“O Amore,
se potessi
e se fosse possibile
ti toglierei
tutto l’amore che hai
per darlo alle creature,
perché tutte ti amassero,
Amore “

Porta il nome della nobile famiglia dè Pazzi di Firenze, che già nel secolo XV aveva un grande influsso politico. Nata il 2 Aprile 1566, sin da piccola dimostrò senso profondo della presenza di Dio, amore ardente per l’Eucaristia e forte inclinazione per la penitenza. A diciassette anni fu ammessa dalle monache carmelitane di S. Maria degli Angeli a Firenze dove ebbe l’incarico di sagrestana, sottomaestra e per sei anni maestra delle novizie e nel 1604 fu elette sottopriora. Indicibili sofferenze fisiche e una dura prova spirituale misero a dura prova la sua pazienza e fu arricchita da Dio con grazie straordinarie. Mori il 25 Maggio 1607. Condusse una vita nascosta di preghiera e abnegazione. Fu presa dall’ “ansiate desiderio” del rinnovamento della Chiesa: urgenza della riforma e anelito dell’espansione, offrendosi perché i ” christi” ( sacerdoti), fossero di nuovo la luce del mondo gli infedeli ritornassero nel grembo della Chiesa. Chiave di volta della sua spiritualità è l’amore: creati da Dio per amore e con amore è per tale via che dobbiamo tornare a Lui. S. Maria Maddalena fu anche teneramente devota della Madonna del Carmine e contribuì notevolmente ad approfondire la devozione alla Vergine Purissima. Le sue esperienze mistiche sono raccolte nei manoscritti originali, come sono chiamati gli appunti che le consorelle stendevano su quel che ella faceva o diceva nelle estasi. I manoscritti sono: I Quaranta giorni, i Colloqui, le Revelatione e intelligentie, la Probatione, e la Rinnovatione della Chiesa insieme agli avvisi e le lettere. S. Maria Maddalena è anche titolare del nostro Monastero.

Santa Teresa Margherita del Cuore di Gesù ( 1747 -1770)

“Dio ci ama
più di quello
che noi desideriamo”

Anna Maria nasce ad Arezzo nel 1747 dalla nobile famiglia Redi. Entra nel Carmelo di Firenze nel 1764; a 22 una peritonite tronca la sua esistenza nel 1770.
Ebbe una particolare esperienza contemplativa fondata sulla parola dell’Apostolo Giovanni ” Dio è amore”. Visse nascosta nell’amore e nell’immolazione di se stessa, impegnandosi nel celarsi agli occhi di tutti per vivere nascosta con Cristo in Dio. Seppe con naturalezza coprire le sue doti personali: nobiltà, cultura ed intelligenza e conservare nel più profondo silenzio le grazie che da Dio riceveva. Assimilati gli insegnamenti di S. Maria Alacoque sulla devozione verso il S. Cuore di Gesù, li visse in maniera talmente personale fino ad arrivare all’intimità con la SS. Trinità, e raggiungendo la perfezione nel servizio costante ed eroico verso le sorelle.

Santa Teresa di Gesù Bambino ( 1873 – 1897)

“Il buon Dio
ti chiama ad essere
grande santa restando piccola
e diventandolo ogni giorno di più!”

Al secolo Teresa Martin, Dottore della Chiesa e patrona delle missioni
Nacque ad Alencon ( Francia) il 2 Gennaio del 1873. Rimasta orfana di madre si vide togliere anche le due sorelle maggiori Maria e Paolina, che entrarono nel Carmelo di Lisieux. Teresa aveva 15 anni quando compì con i suoi familiari un pellegrinaggio a Roma e nell’udienza concessa da Leone XIII, osò chiedere il permesso per farsi carmelitana anche se ancora non aveva l’età prescritta. Nel 1888 conseguì infine di realizzare il suo sogno, ricevendo l’abito carmelitano. Si esercitò particolarmente nelle piccole cose della vita quotidiana, con umiltà, semplicità evangelica e confidenza in Dio e procurò di inculcare, con l’esempio e la parola queste virtù alle consorelle, specialmente nelle novizie. Scoperto il suo posto nel cuore della Chiesa, offrì la sua vita per la salvezza delle anime e per l’edificazione della Chiesa. Morì in un estasi d’amore il 30 Settembre 1897. Notissima è ” Storia di un’anima” i tre manoscritti che lei scrive per obbedienza della sorella Paolina, allora Priora del Monastero, da dove si attinge oltre che la sua vita, la preziosità eccelsa della sua spiritualità e la Dottrina della piccola via.

Beata Elisabetta della Trinità ( 1880 -1909)

“Una lode di gloria
è un ‘anima di silenzio,
che si tiene come un lira
sotto il tocco dello Spirito Santo “

Elisabetta Catez nacque nel 1880 in un accampamento militare di Avor ( Francia). Rimase orfana di padre a 7 anni. A 14 anni fece voto di verginità e ben presto si sentì chiamata al Carmelo. Nel 1901 entrò tra le carmelitane scalze di Dijon, emettendo i voti nel 1903. Stroncata dal morbo di Addison, passò ” alla Luce, all’Amore, alla Vita” della Patria il 9 Novembre del 1906.
Vera adoratrice in spirito e verità, tra pene interiori e infermità fisiche visse come ” lode di gloria” della Santissima Trinità presente nell’anima, scoprendo nel mistero dell’inabitazione divina il suo ” cielo in terra”.

 

Santa Teresa Benedetta della Croce ( 1891 -1938)

“Il fondo intimo dell’anima,
è la sede della più assoluta libertà”

Edith Stein è patrona d’Europa. Nacque a Breslavia nel 1891 da una famiglia ebrea. Già nota negli ambienti culturali tedeschi come assistente universitaria del filosofo Edmondo Husserl, si convertì al cattolicesimo nel 1922 e condusse per vari anni un impegnativo apostolato laico come scrittrice e conferenziera in patria e all’estero. Nel 1933 entrò nel Carmelo delle scalze a Colonia, prendendo il nome di Teresa Benedetta della Croce. A causa delle persecuzioni naziste verso gli ebrei, nel 1938 si rifugiò in Olanda nel Monastero delle scalze di Echt. Qui venne arrestata dai nazisti il 2 Agosto ad Auschwitz, dove fu uccisa nella camera a gas pochi giorni dopo il suo arrivo. Donna di singolare intelligenza e cultura, ha lasciato una vasta produzione filosofica – teologica attraversata da un’intensa ispirazione mistica.

 

Beato Tito Brandsma ( 1881 -1942)

“L’agire solo non è sufficiente.
Deve nascere
in modo cosciente
da un cuore abitato da Dio.”

Nacque a Bolsward ( Olanda) nel 1881, ed entrò fin da giovane nell’Ordine dei Carmelitani. Fu ordinato sacerdote nel 1905. Compì gli studi di specializzazione in Roma ove conseguì il grado di dottore in filosofia alla Pontificia Università Gregoriana. Tornato in patria, fu poi docente in vari licei olandesi e professore di filosofia e storia della mistica nell’Università di Nimega, di cui fu pure Rettore Magnifico . Giornalista e pubblicista, nel 1935 venne nominato consulente ecclesiastico dei giornalisti cattolici. Fu noto per la sua disponibilità verso tutti e in tutto. Prima e durante l’occupazione nazista dell’Olanda, egli lottò, con forza e con fedeltà al Vangelo, contro il diffondersi delle ideologie nazionalsocialiste e difese la libertà delle scuole e della stampa cattoliche. Per questo venne arrestato. Cominciava così il suo calvario di sofferenze e umiliazioni, mentre infondeva serenità e conforto agli altri deportati e beneficava gli stessi aguzzini. In mezzo a tanti atroci tormenti, sapeva comunicare il bene, l’amore e la pace. Passato in vari carceri e lager, alla fine fu internato a Dachau ove, il 26 Luglio 1942, fu ucciso.

Beata Maria di Gesù crocifisso ( 1846 -1878)

“Voglio vedere il mio Diletto,
per amarlo ed adorarlo.
Per sempre, senza mai cessare”

Mariam Baouardy nacque ad Abellin tra Nazareth ed Haifa, nel 1846, rimase orfana a tre anni e dallo zio fu portata ad Alessandria d’Egitto. Sin da ragazzina aspira alla vita religiosa, per questo rifiuta il matrimonio, nonostante maltrattamenti e persecuzioni. Un mussulmano, che le impone di farsi maomettana, vistosi rifiutato, la ferisce alla gola con una scimitarra e credutala morta la lascia fuori città. Guarita prodigiosamente dalla Madonna, andò a servizio come domestica ( essendo analfabeta) ad Alessandria, a Gerusalemme a Beirut a Marsiglia. Qui entrò tra le suore di S. Giuseppe dell’apparizione, venendo dimessa subito dopo a causa dei fatti straordinari della sua vita spirituale; infatti in quell’anno riceve le stimmate. Entra nel Carmelo di Pau e poi viene trasferita a Malgalore in India. Sempre a causa delle sue manifestazioni straordinarie, giudicata preda di Satana, venne nuovamente rimandata a Pau. Spinta soprannaturalmente a fondare un Carmelo a Betlemme, partì per la Palestina nel 1875.
La vita spirituale di Maria di Gesù Crocifisso, ricca di fatti straordinari, rifulge di particolare semplicità. Umile ed illetterata sapeva dare consigli e spiegazioni teologiche d’una chiarezza cristallina. Frequentissime le estasi, i rapimenti, le profezie. Morì a Betlemme il 26 Agosto 1878 a causa di una cancrena contratta ad una frattura prodotta da una caduta.

Beata Maria Giuseppina di Gesù Crocifisso (1896 -1948)

“Rinuncerò sempre a tutto,
per amore di Dio
che è il mio tutto “

Giuseppina Catanea, nacque a Napoli il 18 febbraio 1896 e in famiglia fu sempre chiamata Pinella. Dopo aver compiuto gli studi commerciali, il 10 marzo 1918 entrò nella Comunità carmelitana di S. Maria ai Ponti Rossi. Nel 1912 fu colpita da attacchi d’angina, ed una malattia che le paralizzò il corpo. Ma dieci anni dopo a 28 anni, ne fu miracolosamente guarita in modo istantaneo, dopo il contatto col braccio di s. Francesco Saverio, che era stato portato a Napoli. Fu l’inizio di un apostolato, che la “monaca santa”, com’era chiamata, portò avanti per tutta la vita, accogliendo al monastero ogni tipo di ammalati e bisognosi dì grazie, sia materiali che spirituali, cui dava il suo conforto e consiglio, per trovare l’amore di Dio, spesso operando prodigi. La sua abnegazione continuò ininterrottamente, anche quando altre malattie la colpiranno ed a 50 anni nel 1944 con la vista indebolita, fu inchiodata alla sedia a rotelle. Nel 1945 fu eletta Priora della Comunità, incarico che tenne fino alla morte. Il giorno della sua vestizione aveva detto: “Mi sono offerta a Gesù Crocifisso per essere crocifissa con Lui”. Il Signore l’aveva presa in parola, rendendola partecipe del Suo patire, che cercò dì vivere silenziosamente e gioiosamente,
la sua esistenza, da una certa epoca, fu ripiena di carismi mistici straordinari, sopportò per lunghi anni dure prove e persecuzioni sopportate nell’abbandonarsi alla volontà di Dio. Per ubbidienza scrisse l’Autobiografia” (1894-1932) e il “Diario” (1925-45), inoltre lettere ed esortazioni per le religiose. Morii il 14 marzo 1948 e il suo corpo si conservò pienamente incorrotto fino al 27 marzo, data della sepoltura, per dare possibilità alle folle che in continuazione, venivano a dare l’ultimo saluto alla “monaca santa”.

Beata Elia di S. Clemente (1901 -1927)

“Perché Dio sia conosciuto e amato,
occorre che io sia
dimenticata completamente
dalle creature e dame stessa”

Teodora Fracasso nasce a Bari nel Gennaio 1901, da genitori pii e praticanti. A quattro anni la madre la porta all’Istituto delle suore Stimmatine, formazione che la segnerà profondamente e la indirizzerà da subito alla vita religiosa. Da ragazzina riuniva periodicamente le sue amiche per fare meditazione, pregare insieme e leggere il Vangelo, lTmitazione di Cristo e particolarmente ” Storia di un’anima” di S. Teresa di Lisieux. Coltivata la sua aspirazione alla vita religiosa, si sente attratta dal silenzio e dalla solitudine. Entra nel Carmelo delle Scalze di S. Giuseppe nella sua città nel 1920. Stimava e praticava le penitenze austere della tradizione Carmelitane come cilici e disciplina, che usava con il premesso della Madre Priora. La sua vita al Carmelo non fu facile: più volte incolpata ingiustamente, e trattata malamente. Verso la fine del 1926 incominciò a soffrire un continuo mal di testa, che essa chiamava il suo “caro fratellino” e che in realtà era l’inizio dell’encefalite che doveva portarla alla morte il giorno di Natale 1927.
La sua vita spirituale ed umana e di una estrema essenzialità, colma di una profonda esperienza di Dio. Particolarmente amante dell’Eucaristia: per lei la presenza di Gesù nel Tabernacolo è motivo di gioia indicibile: li sente il battito del cuore di Cristo. Scrive ” Gesù mi è sempre vicino, mi conosce bene e sa che il l’amo anche senza che glielo dica. Mi segue ovunque vada, senza stancarsi, mi pensa sempre, mi ama!”

Beata Maria Candida dell’Eucaristia (1884 -1949)

“Ti amo o Sacramentato Bene,
e vorrei che la Tua vita Eucaristica,
rifulgesse in me.
Vorrei additarti a tutti, Pane di Vita,
e tutti affascinare a Te “

Maria Barba nasce a Catanzaro da illustre famiglia siciliana il 16 Gennaio 1884, morì a Ragusa il 12 Giugno 1949. Educata in collegio, dopo un breve tempo speso nelle vanità mondane, nel 1899 avvertì la chiamata alla vita religiosa prima orientata alla Visitazione e poi al Carmelo. Non potè entrare tra le carmelitane scalze di Ragusa, per motivi di famiglia, che nel 1919. Pochi mesi dopo al professione solenne, nel 1924, venne eletta priora, ufficio che tenne, con rielezioni continue fino al 1974. Nella sua vita silenziosa ed umile, adorna di tutte le virtù, si possono rilevare la sua fedeltà e il suo zelo per l’osservanza regolare, la singolare devozione alla Vergine e soprattutto l’amore ardentissimo verso II SS. Sacramento. Colpita da carcinoma al fegato nel 1949, sopportò le acute sofferenze con nobiltà e disponibilità alla volontà di Dio e in raccolto silenzio, edificando la comunità. Consumata dalla malattia morì santamente il 12 Giugno 1949.

Santa Teresa di Gesù de Los Andes (1900 -1920)

 

“Sono la goccia d’acqua che si deve perdere
nell’ Oceano infinito “

Juana Fernandez Solar nacque il 13 Luglio 1900 a Santiago del Cile, da genitori benestanti e piissimi cristiani; gli insegnamenti dei genitori furono la sua prima educazione cristiana. Il 7 Maggio 1919 entrò tra le Carmelitane di Los Andes, prendendo il nome di Teresa di Gesù. Iniziò il noviziato, ma nel 1920 fu colta da tifo; il 5 Aprile dello stesso anno ricevette gli ultimi Sacramenti e il 6 emise la professione religiosa ” in articuli mortis”. Spirò santamente il 12 Aprile 1920, dopo aver trascorso al Carmelo soltanto undici mesi. Primo fiore di santità della nazione Chilena e del Carmelo in America Latina, è proposta come modello per i giovani della Chiesa di oggi.